Stories Follow States: Il Potere degli Stati Neurofisiologici nella Leadership aziendale

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7 Marzo 2025

Stories Follow States: Il Potere degli Stati Neurofisiologici nella Leadership aziendale

leadership aziendale

Negli ambienti aziendali, la capacità di prendere decisioni efficaci, comunicare in modo chiaro e guidare i team in maniera coesa è fondamentale. Un concetto affascinante che sta emergendo e che ha profonde implicazioni per la leadership è riassunto nella frase della ricercatrice Deb Dayam: “Stories follow States”. Questo principio, che sottolinea come i racconti e le percezioni che costruiamo dipendano strettamente dagli stati neurofisiologici in cui ci troviamo, offre spunti innovativi per sviluppare programmi di leadership sempre più consapevoli ed efficaci, come il percorso “La Tigre nella Stanza” proposto da LAM Consulting.


Dal cervello alle decisioni: come gli stati Interni guidano la nostra narrazione personale e professionale

Le neuroscienze ci insegnano che il nostro sistema nervoso regola non solo le risposte fisiche agli stimoli, ma anche il modo in cui percepiamo il mondo e, di conseguenza, il racconto che ci costruiamo su di esso. In altre parole, “Stories follow States” significa che la narrazione personale e professionale, le interpretazioni degli eventi e persino le decisioni critiche sono il risultato diretto dello stato in cui ci troviamo in un determinato momento.

Stato di Allerta e Decisionalità

Un esempio quotidiano lo troviamo nei momenti di stress lavorativo. Immaginate di ricevere, verso sera, un messaggio con un problema urgente da risolvere: se il vostro stato emotivo è già segnato da tensione, quel messaggio potrà sembrare un dramma insormontabile. Tuttavia, dormendo su quella situazione, al risveglio il nostro stato si trasforma: la mente si schiarisce, il corpo si rilassa e improvvisamente emergono nuove soluzioni e strategie per affrontare il problema. Questo passaggio dallo stato di stress a uno stato di risorsa evidenzia come la nostra efficacia dipenda direttamente dal nostro stato neurofisiologico.


La Teoria Polivagale: Una Chiave per Comprendere il Comportamento Umano

Al centro del percorso “La Tigre nella Stanza” vi è la teoria polivagale, che spiega come il nostro sistema nervoso autonomo reagisca agli stimoli esterni. Quando ci troviamo in uno stato difensivo, il nostro cervello – e in particolare la corteccia prefrontale, responsabile del problem solving e della comunicazione – tende a “spegnersi”. Il risultato? Decisioni impulsive, difficoltà nel comunicare efficacemente e una ridotta capacità di pensare in modo creativo.

I Segnali del Cambiamento di Stato

Essere consapevoli di questi segnali è fondamentale per chi ricopre ruoli di leadership. Alcuni esempi includono:

  • Rabbia improvvisa o irritabilità: spesso scatenate da un sistema nervoso in allarme.
  • Difficoltà nel trovare le parole: come accade quando si parla in pubblico o in situazioni di forte pressione.
  • Impulsività nelle comunicazioni: come l’invio di email o messaggi in momenti di alta tensione, che possono poi generare ulteriori conflitti.

Riconoscere questi segnali permette di intervenire tempestivamente, evitando che lo stato difensivo comprometta la qualità delle decisioni.


La “Tigre nella Stanza”: Un Percorso per Riconoscere e Gestire gli Stati Difensivi

Il programma “La Tigre nella Stanza” nasce proprio dall’esigenza di aiutare leader e team a riconoscere e gestire gli stati difensivi. Il termine “tigre” è una metafora potente: proprio come una tigre, le nostre reazioni difensive sono potenti e, se non controllate, possono dominare il nostro comportamento, rendendo difficile accedere alle nostre capacità cognitive e creative.

La Contagiosità degli Stati

Un ulteriore aspetto cruciale riguarda la contagiosità degli stati emotivi. Pensate a quando vi trovate in un aereo durante una turbolenza: se un passeggero inizia a mostrare segni di panico, è probabile che questo stato si diffonda rapidamente tra gli altri. Allo stesso modo, in un team, se uno o più membri entrano in uno stato difensivo, questo può innescare una reazione a catena che compromette l’intera dinamica di gruppo.

Condividere il Linguaggio del Cambiamento

Quando la consapevolezza degli stati non è appannaggio esclusivo del leader, ma viene condivisa con l’intero team, l’effetto è esponenziale. Utilizzare un linguaggio comune per descrivere e riconoscere questi stati permette al gruppo di intervenire prima che il disagio individuale diventi disfunzionale a livello collettivo. La formazione di una cultura organizzativa basata su questa consapevolezza aiuta a creare ambienti di lavoro più resilienti e collaborativi.


Strumenti e Strategie per una Leadership Consapevole

Integrare la consapevolezza degli stati neurofisiologici nella propria pratica di leadership significa adottare strumenti e strategie specifiche per riconoscere e modificare il proprio stato prima di affrontare decisioni importanti. Ecco alcuni spunti pratici:

  • Pausa Consapevole: Imparare a riconoscere il momento in cui lo stress comincia a influire negativamente. Prendersi una breve pausa, anche solo per fare una camminata o esercizi di respirazione, può essere determinante per “resettare” lo stato.
  • Tecniche di Rilascio: Strategie come la mindfulness e il training autogeno possono aiutare a ridurre la tensione e riportare il corpo in uno stato di risorsa, in cui la capacità di problem solving è ripristinata.
  • Formazione del Team: Diffondere la conoscenza degli effetti degli stati neurofisiologici tra tutti i membri del team. Creare spazi di confronto e condivisione che permettano a ciascuno di riconoscere e gestire i propri momenti di difficoltà.
  • Rituali di Reset: Sviluppare rituali condivisi, come brevi momenti di riflessione o attività di gruppo, che favoriscano il passaggio da uno stato difensivo a uno stato più aperto e collaborativo.

Conclusioni: Trasformare le Storie Attraverso il Cambiamento degli Stati

Il principio “Stories follow States” ci ricorda che la narrazione che costruiamo sul nostro ambiente, sulle sfide e sui successi, è strettamente legata allo stato interno in cui ci troviamo. Per i leader aziendali, questa consapevolezza non è solo un elemento teorico, ma una leva strategica per migliorare la qualità delle decisioni, la comunicazione e, in ultima analisi, la performance del team.

Investire nella capacità di riconoscere e modificare i propri stati neurofisiologici significa dotarsi degli strumenti necessari per affrontare con lucidità e creatività le sfide quotidiane. Come evidenziato dal percorso “La Tigre nella Stanza”, il primo passo è proprio la consapevolezza: sapere che ogni volta che ci sentiamo sopraffatti, non è il momento di agire impulsivamente, ma di fermarsi, riflettere e rientrare in uno stato di risorsa.

In un’epoca in cui la velocità e l’efficienza sono spesso misurate in termini di rapidità decisionale, prendersi il tempo per “cambiare stato” può fare la differenza tra un’azione reattiva e una decisione strategica e ponderata. Condividere questo linguaggio e queste pratiche all’interno dell’organizzazione diventa, quindi, un elemento chiave per costruire una leadership resiliente e innovativa, capace di trasformare ogni sfida in un’opportunità di crescita e miglioramento.