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“Qual è il parassita più resistente? Un batterio? Un virus? Una tenia intestinale? No, un’idea. Persistente, contagiosa… Una volta che si è impossessata del cervello, è quasi impossibile sradicarla. Un’ idea pienamente formata, compresa, si avvinghia qui dentro, da qualche parte”
Proviamo questo esperimento: prendiamo una persona che è convinta dell’utilità di un certo rimedio; potrebbe trattarsi di un trattamento omeopatico preventivo, di una tecnica di auto-aiuto (una di quelle che vanno di moda come il pensiero positivo), del potere dei cristalli, dello spinning o anche semplicemente di un filtro per la purificazione dell’acqua. Raccontiamo a questa persona che abbiamo letto una recente ricerca in cui risulta che quel rimedio non è per niente efficace, addirittura funziona meno di un placebo.
Offrendo questa notizia, che risposta ci aspettiamo? Certamente gratitudine! Stiamo dando a quella persona la preziosa opportunità di correggersi, di evitare magari qualcosa di dannoso o di risparmiare energie e denaro! Ovviamente non avrebbe senso fidarsi della prima ricerca scientifica trovata su internet… Quindi ci aspetteremmo che vada ad approfondire la notizia, cercando conferme o smentite. Comunque dovrebbe esserci riconoscente!
Invece no: le risposte variano dal “mah, non credo agli scienziati” al “invece per me funziona”, dal “ti assicuro che invece…” al “si tratta certamente di un complotto ordito dalle multinazionali”. Alcune persone sollevano semplicemente le spalle e cambiano discorso. E tutti danno la sensazione di voler dire, tra le righe: “ma fatti i ca..i tuoi”.
Sembra quasi che a molte persone interessi di più aggrapparsi a UNA verità, che avere una verità sensata. Ma si tratta certamente di una mia sensazione sbagliata… Magari fate questo esperimento anche voi e fatemi sapere cosa riuscite ad ottenere…