Avete mai sentito parlare di Nomofobia? Questo neologismo (coniato infatti nel 2008) sta’ ad indicare la paura di rimanere staccati (senza rete) dalla telefonia mobile. In altre parole, è la fobia che il nostro cellulare rimanga senza “vita”. E questa paura crea uno stress estremamente elevato che può intaccare il nostro umore, la nostra produttività e il nostro benessere. Questa recentissima “patologia”, ovviamente sconosciuta fino a 10 anni fa, sembra colpire una larghissima parte della popolazione. Infatti uno studio recente condotto su un campione di 1000 lavoratori di vari settori, ha messo in luce come due persone su tre provano una forte ansia o paura legata all’idea di perdere il proprio cellulare o rimanere senza batteria, credito o connessione. Il dato impressionante è che quasi la metà degli intervistati possiede almeno un altro cellulare, in modo da poter sempre essere “connessi” anche in caso di cellulare scarico o a senza credito. Tendenzialmente sono gli uomini a possedere più di un cellulare, mentre le donne sarebbero più “preoccupate” in generale di rimanere sconnesse. Ovviamente quest’ansia colpisce principalmente i giovani e giovani adulti. I quali, spesso, letteralmente, non spengono mai il telefonino.
Un altro elemento interessante è legato alla “privacy” dei contenuti del proprio cellulare. Infatti una persona su due non si sente a suo agio dall’idea che il proprio partner controlli il proprio telefonino (per leggere i messaggi, mail o guardare foto e applicazioni). Nonostante questa ulteriore paura, poche persone utilizzano “applicazioni” di sicurezza. Infatti solo il 40% delle persone utilizza il classico PIN di accesso (quello a quattro cifre), mentre un misero 10% utilizza tecniche più sofisticate, come, ad esempio, una seconda password per accedere alle applicazioni più importanti (messaggi, rubrica, mail account, ecc..). E se pensiamo a quante persone utilizzano ora il cellulare per lavorare, ed hanno all’interno del telefonino dati sensibili e di valore, il livello di protezione generale è estremamente basso.
Infine un dato interessante, ma non inaspettato, è che questa fobia è in crescita e sembra colpire sempre più persone, anno dopo anno. Infatti il primo studio sull’argomento condotto nel 2008 aveva riportato un incidenza “solo”del 53%, contro il 66% di questo studio.
Con solo due studi è difficile capire realmente l’entità di un fenomeno, ma effettivamente la sensazione che amici, colleghi (o noi stessi!) si sentano a disagio senza il loro cellulare è ormai esperienza comune. E visto come rapidamente il cellulare sta’ ri-creando le nostre abitudini (dalla lettura delle mail e dei giornali al fatto di essere sempre “connessi” con gli altri) è presumibile che questa fobia continui a diffondersi. E quindi è bene trovare delle strategie per affrontare questo stress prima che si a troppo tardi. Ma di queste strategie parleremo in un altro post.