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Molte persone ritengono che la motivazione sia il fattore chiave del successo e che “fare ciò per cui si ha motivazione” sia il modo giusto di procedere. Ma siamo proprio sicuri che le cose stiano così? Forse, prima e dietro la motivazione si nasconde un fattore ancora più importante. Esploratore, avventuriero e mental coach, Alex Bellini, Classe 1978, annovera tra le sue imprese l’aver affrontato le onde dell’Oceano Atlantico e poi del Pacifico in solitaria a bordo di una semplice barca a remi. Nella sua vita ha remato per più di 35.000 km, ha corso per più di 23.000 km e ha vissuto in completo isolamento per 560 giorni. In questo video Alex sta affrontando uno dei momenti più complicati della sua avventura. Si trova infatti a 9000 km dalla prima terra vicina, in assenza di vento a favore e allo stremo della forza fisica. È proprio questo il momento in cui Bellini prova sulla sua pelle un senso di immobilità durante il quale viene assalito dalla paura e sopraffatto dalle lacrime, mettendo in discussione se stesso e l’intera impresa. Di fatto l’avventura di Alex Bellini si concluderà dopo sette lunghi mesi di navigazione solitaria, approdando sulle coste di Fortaleza a bordo della sua barca chiamata Rosa di Acama II. Possiamo quindi capire che una volta superato lo sconforto, Alex sia tornato a prendere possesso dei remi della sua piccola imbarcazione per continuare e infine concludere con determinazione la sua traversata oceanica. Ciò che si vuole sottolineare attraverso la pubblicazione di questo articolo è la componente strategica dell’impresa, particolare che spesso viene dimenticato o messo in secondo piano, e che, al contrario di quanto si pensa, ne è la base e fulcro del suo successo. In effetti non è possibile essere sempre motivati. Non è possibile sempre fare ciò che piace. A volte, in effetti, i compiti che ci permettono di raggiungere il risultato su cui poi si punterà il riflettore sono scomodi, oppure noiosi, oppure, come in questo caso, potrebbero gettarci in un totale sconforto. Dire che in questi casi serva solo ed esclusivamente la motivazione, quindi, è una visione parziale e superficiale. Chiediamoci piuttosto da dove viene quella motivazione? C’è una decisione di Alex Bellini di andare avanti comunque. È la determinazione a proseguire, nonostante la cosa più “motivante” in quel momento sarebbe stata tornare a casa dalla sua compagna; è l’impegno a proseguire nonostante lo stato di disperazione che gli permette di decidere di continuare a remare. Perché ciò che spesso viene messo in ombra è l’impegno che sta dietro ai successi (e agli insuccessi); perché fa poca audience dire: “Per raggiungere i risultati devi fare le cose scomode”, perché è molto più televisivo puntare su: “Segui i tuoi sogni” omettendo ciò che si deve fare per realizzarli. “Sono il vento contrario, le onde alte e la paura che ci rendono più forti”, afferma Alex durante un’intervista. È dunque, secondo l’avventuriero e mental trainer, la difficoltà – e quindi la messa in discussione netta di quelle che sono le proprie convinzioni personali – che va rivista in un’accezione positiva. È Infatti nei momenti più difficili che il viaggio, secondo Bellini, assume le vesti di un cammino di riflessione personale su determinati obiettivi e su come raggiungerli. In una intervista l’esploratore ha raccontato tre strumenti coi quali riesce a supportarsi nei momenti di grande difficoltà:
La determinazione, dunque, assume il ruolo di leva che spinge l’individuo in difficoltà a rimettersi in piedi, a correre e a portare a termine quelli che sono i suoi obiettivi.