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Uno degli effetti psicologici più famosi di sempre, il cosiddetto Effetto Mozart, assocerebbe alla musica di Mozart la capacità di migliorare le nostre abilità nell’eseguire compiti o memorizzare parole: in altere parole, ascoltare Mozart c farebbe diventare più intelligenti.
L’Effetto Mozart è stato riportato per la prima volta nel 1993 da alcuni ricercatori dell’Università della California Irvine. In questo studio ad alcuni studenti universitari veniva fatta ascoltare una sonata di Mozart per qualche minuto (nelle due situazioni di controllo ascoltavano o una musica rilassante o semplicemente assenza di suoni) prima di eseguire un compito che misurava le abilità di ragionamento spaziale: ebbene, solo nella condizione “Mozart” gli studenti avevano un incremento del loro Quoziente Intellettivo di svariati punti. Questi dati furono pubblicati sull’importantissima rivista “Nature” per poi essere replicati dallo stesso gruppo di ricerca nel 1995.
I media americani (e, per eco, quelli europei) iniziarono a divulgare, come in un gioco del telefono, la notizia che ascoltare Mozart migliorasse l’intelligenza, e ogni articolo di giornale riportava aneddoti e considerazioni sempre più spinte, e molti hanno iniziato a scrivere che bisognava far ascoltare Mozart anche ai bambini piccoli, per fargli sviluppare una migliore intelligenza! Secondo alcuni studiosi la notizia dell’Effetto Mozart è tuttora la “scoperta psicologica” con la più grande risonanza mediatica., arrivando nelle case di milioni di persone. Ovviamente a sfruttare questa notizia è stata l’industria discografica, che negli anni ha messo in commercio tonnellate di CD e DVD con la promessa che i loro prodotti sarebbero riusciti a migliorare lo sviluppo intellettivo, la memoria e le capacità creative di bambini e adulto. E non potevano mancare le applicazioni per Ipad, Iphone e Android, “specializzate” nell’aiutare le persone a migliorare la propria intelligenza esponendoli alla musica classica.
Tuttavia questa storia non ha un lieto fine, perché ci sono diversi, importanti, però:
1- leggendo bene l’articolo originale si scopre che l’incremento del quoziente intellettivo non solo non era in realtà così cospicuo ma, soprattutto, durava solo per 15 minuti!
2- nessuno studio è stato fatto su bambini né sull’incremento dell’intelligenza a lungo termine
3- lo studio originale (e quello degli stessi ricercatori nel 1995) non è mai stato replicato… numerosi studi hanno cercato di ottenere gli stessi risultati, con lo stesso metodo della ricerca originale senza riuscirci. E nel mondo scientifico se non riesci a replicare un effetto,beh, allora quel effetto probabilmente non esiste…
Conclusione? L’Effetto Mozart è una favola, un falso effetto che è il risultato di una pessima ricerca (per non voler essere maliziosi) alimentato da media che hanno trovato in questa associazione (musica classica e miglioramento intellettivo) un argomento “scientifico” alla portata di tutti e con grande pubblico (chi non vorrebbe migliorarsi solo ascoltando della musica??). Questa scoperta ha fatto gli interessi di pochi (case discografiche e giornali) ma tuttora essa è radicata tra le credenze comuni!
Quindi, se vi piace la musica classica, ascoltatevi Mozart quando studiate, lavorate, create! Non migliorerà la vostra intelligenza, ma sicuramente lavorerete in maniera più piacevole e rilassata. E questo è un buon punto di partenza per essere produttivi!
Buon ascolto!