Oggi vi riporto (tradotto e riadattato) un articolo di Lisa Earle McLeod sulla tendenza ad inventare scuse per ogni cosa e come cercare di evitare questa modalità di pensiero/comportamento.
Tutti noi abbiamo utilizzato e ascoltato scuse di ogni tipo:
“Il mio computer si è rotto, sono rimasto bloccato nel traffico, nessuno mi ha detto come dovevo farlo, il cane ha mangiato i miei compiti.”
E ‘frustrante quando incontriamo persone che utilizzano scuse in ogni situazione, ma se pensiamo ai nostri comportamenti, molto spesso anche noi stessi mettiamo in atto questa modalità di pensiero e comportamento: “Ero troppo occupato, l’appuntamento è andato per le lunghe, ecc…”.
La differenza tra le scuse degli altri e le nostre? Una semplice parola: ragione. Ebbene si, per noi sono molto speso “ragioni” per cui non siamo riusciti a fare qualcosa che dovevamo, mentre quelle di altri sono semplicemente scuse.
Prendiamo questo esempio (reale, secondo Lisa McLeod): un coach ha recentemente sperimentato con un team una situazione in cui le persone era non messe in condizioni dove avrebbero potuto facilmente inventare scuse. Ad ogni persona era stato affidato il compito di documentare le procedure di lavoro per il loro reparto. Avevano un mese per completare questo compito. A fine del mese, solo la metà delle persone aveva completato il compito. L’altra metà aveva, invece un sacco di buone “ragioni” per cui non era riuscita a portare a termine l’obiettivo. Eccone alcune:
“Il nostro reparto è stato inondato.”
“L’altro reparto non ci ha inviato il foglio di lavoro”
“Non sapevamo quello che volevate noi facessimo.”
“Perché abbiamo ancora bisogno di questo, in primo luogo?”
Queste frasi rappresentano quattro comuni “modalità” di inventare scuse. Esse possono essere legittime, ma quando le persone le usano dopo che non hanno rispettato la scadenza, esse vengono percepite come scuse.
Ed ecco le quattro modalità seguite da qualche consiglio su come evitare di metterle in atto:
– Scuse basate sul tempo e situazioni: ci sono molte città in cui è facile dare sempre la colpa dei propri ritardi al traffico (vedi Milano,. Roma, Napoli). Tuttavia il traffico è una costante in queste città, e non un’eccezione. E come tale va tenuto in considerazione quando pianifichiamo spostamenti e appuntamenti. Perché essere in ritardo durante l’ora di punta non è colpa del traffico, ma è nostra. Prima di prendere un impegno o un appuntamento, dobbiamo sempre tenere realisticamente in considerazione i fattori esterni che possono influenzare la nostra capacità di rispettarlo. Teniamo sempre in considerazioni imprevisti e prepariamoci sempre un’alternativa nel caso ci rendessimo conto di non riuscire a rimanere entro le scadenze. Lamentarsi circa le condizioni in cui eravamo, ben sapendo che ne eravamo a conoscenza ben prima di prendere quell’impegno, è solo puro esercizio di lamentela.
– Lamentare la mancanza di competenze e/o conoscenze. Nell’esempio di cui sopra, alcuni membri del team non sapeva come documentare le procedure perché non erano mai stati addestrati a farlo. Avevano tutto il diritto di chiedere aiuto. Ma invece di farlo, si resero conto che era un compito potenzialmente difficile, scrollarono le spalle e si arresero. Chi tende ad usare scusa si nasconde spesso dietro l’“impotenza”. Le persone di successo, invece, fanno domande in anticipo, in modo da riuscire a portare a termine i loro compiti.
– “Non è colpa mia“. Che si tratti di dirigenti che sostengono di non riuscire a controllare le condizioni del i mercato o di un quattordicenne che sostiene che la sua insegnante non era stata chiara nell’assegnazione del compito, questa rimane la scusa più comunemente pronunciate da tantissime persone. E’ importante smettere di metterla in atto così come smettere di accettarla, perché in realtà è solo uno spostamento di responsabilità.
– Mettere tutto in discussione . Qualcuno promette di terminare una mansione per Venerdì. Venerdì arriva, e la mansione non è stata ultimata. Ma invece la persone è pronta ad elencare tutta una serie di “razionalizzazioni” del perché il compito non è stato portato a termine: essa non era importante, perché non avrebbe dovuto nemmeno essere chiesta, o perché questo ritardo, in realtà, non danneggerebbe il progetto. Questa è una modalità insidiosa, modo intelligente, e spesso inconscia per spostare la colpa.
Se diciamo di no prima, è una decisione. Ma se diciamo di no dopo aver promesso qualcosa, tutto diventa una scusa. Non dobbiamo mai dire di sì a meno che non facciamo sul serio. Quando qualcuno dice di sì a noi, facciamo sempre un controllo per assicurarci che le cose siamo effettivamente chiare ad entrambi.
Inventare scuse può diventare una brutta abitudine. La gente di solito fa finta di crederci, ma il rischio e che, scusa dopo scusa, le persone inizino a pensare che noi, in realtà, non siamo persone affidabili e su cui si può contare.
E penso che nessuno di noi voglia essere conosciuto come uno che inventa sempre scuse, no?