[vsw id=”178176428″ source=”vimeo” width=”425″ height=”344″ autoplay=”no”] Ogni percorso formativo solitamente si prefigge degli obiettivi e a partire da essi se ne definiscono i contenuti. Questo modo di progettare la formazione è sbagliato perché non agisce sui fattori causali che ostacolano il raggiungimento di certi risultati. Il video, attraverso l’esempio del time management, presenta i quattro livelli d’indicatori causali che dobbiamo analizzare, per identificare con precisione gli ambiti d’intervento del percorso formativo: • Sapere, ossia il piano delle conoscenze di teorie, tecniche e metodi • Saper fare, ossia la capacità di applicare teorie, tecniche e metodi al proprio contesto lavorativo specifico • Voler fare, ossia la motivazione ad agire, a modificare certi comportamenti • Riuscire a fare, ossia la presenza di ostacoli e vincoli presenti nel contesto di lavoro che impediscono di utilizzare nuovi repertori comportamentali. Pensiamo ad esempio a una cultura organizzativa che non favorisce la circolazione d’informazioni o a un responsabile che non riconosce e supporta nuovi metodi di lavoro. Ora, se un intervento formativo non agisce sulle cause che mantengono in vita un certo problema, ma semplicemente sui suoi effetti, è facile immaginare che abbia una scarsa possibilità d’incidenza. Senza contare l’effetto demotivante che può produrre sui partecipanti.