Oggi vi voglio proporre un’idea: perché non tornare a servirsi di uno strumento antico ma mai passato di moda come il libro?
Il libro ha diversi vantaggi rispetto alla classica formazione d’aula (per intenderci, le giornate di 7-8 ore in cui un docente coinvolge 10-15 partecipanti):
Il libro, o comunque un documento scritto, si presenta quindi come un ottimo strumento, non solo in quei casi in cui si devono passare delle conoscenze, ma anche per sostituire tutta quella formazione che, di fatto, passa solo delle informazioni ma lo fa pretendendo di insegnare delle competenze (cioè che ti insegna ciò che dovresti sapere… per fare le cose diversamente).
Certo, il libro può non essere uno strumento per tutti: molte persone possono sentire la necessità di essere accompagnate da una voce coinvolgente. Altre persone possono essere rimaste ancorate all’idea scolastica che ‘leggere sia noioso’ e quindi metterebbero il libro nello scaffale a prendere polvere. Innanzitutto mi chiederei: ma quelle persone caratterizzate da così alta pigrizia intellettuale, siamo sicuri che invece beneficerebbero davvero dalla formazione d’aula? Ad ogni modo, a questi problemi si possono trovare delle soluzioni, ad esempio affiancando la lettura con degli strumenti (test) e situazioni (confronto con il gruppo di lavoro sugli argomenti della lettura) che aumentino la motivazione alla lettura.
Ovviamente, come abbiamo più volte ribadito, una tale formazione (come del resto la formazione d’aula) non può avere la pretesa di modificare i comportamenti delle persone. Essa può costituire uno degli ingredienti ai quali andranno poi affiancate metodologie più specifiche.