Le prime riguardano quegli interventi che nutrono esperienze positive come la speranza e la felicità. Gli interventi di gratitudine, per esempio, sono studiati per far smettere di focalizzare la mente sul rimpianto, spostando l’attenzione verso la memoria delle cose buone che sono accadute. Una tecnica efficace da mettere in pratica durante gli interventi di gratitudine è quella di chiedere di scrivere ogni giorno, per la durata di un’intera settimana, le cose migliori che sono accadute e che ci hanno resi grati al mondo. La programmazione del capitale psicologico, invece, lavora su quattro stati mentali che risultano motivanti e in grado di stimolare la creatività, tutti ottimizzabili grazie alla pratica costante: l’auto-efficacia, la speranza, l’ottimismo e la resilienza. Il secondo gruppo include, dunque, tutti quegli interventi che promuovono lo sviluppo di tratti individuali. La psicologia positiva quindi, comporta una riflessione sui momenti in cui si è dato il meglio di se e si è stati più soddisfatti del proprio operato. Un esperimento consigliato potrebbe essere quello di porre le stesse domande poste dagli psicologici ai propri colleghi, in modo che questi aiutino a identificare i propri punti di forza, per poterli sviluppare e aumentare un forte senso di orgoglio e autenticità. Infine, concentrandosi sul gruppo di persone che compongono l’azienda, lo strumento più conosciuto per migliorare il benessere e la felicità sul luogo di lavoro non è altro che un’indagine sul grado di apprezzamento sull’azienda stessa da parte di chi l’azienda la vive. L’esecuzione di un’approfondita inchiesta in merito ad un’azienda significa avere la possibilità di raccogliere storie di successo, sviluppare idee per un futuro luminoso e creare piani d’azione per diventare, un giorno, l’azienda perfetta. Questa tecnica ha un grande impatto sulla motivazione e favorisce un clima collaborativo e apprezzato.
Meyers, M.C., van Woerkom, M., Bakker, A.B. (2012). The added value of the positive: A literature review of positive psychology interventions in organizations. European Journal of Work and Organizational Psychology. 22, (5), 618-32. http://dx.doi.org/10.1080/1359432X.2012.694689[/md_text]