Estate. Caldo torrido. Ma per molti è comunque periodo di lavoro. Ma questo tempo può influenzare le nostre performance lavorative?
In genere il sole, il caldo e le belle giornate hanno effetti positivi sull’umore e sul nostro benessere aumentando la nostra percezione di felicità e, indirettamente, migliorando le nostre prestazioni lavorative. Ma superato un certo limite il caldo smette di influenzare positivamente il nostro umore ed inizia a produrre conseguenze negative.
Studi scientifici dicono che durante l’estate, soprattutto in presenza di caldo afoso, la nostra attenzione, concentrazione, motivazione ed energia tendono a ridursi. In uno studio condotto dall’Università dell’Alberta, i ricercatori Howarth e Hoffman hanno messo in luce come all’aumentare dei livelli di umidità cali la nostra attenzione mentre contemporaneamente aumenti la sonnolenza. Non solo, il caldo danneggia anche la nostra capacità critica, riducendo la probabilità di mettere in discussione ciò che ci è stato detto.
In uno studio recentemente pubblicato dal Journal of Happiness Studies, l’ economista Marie Connolly ha riportato come il caldo, nei giorni in cui la temperatura supera i 32 gradi, riduca drasticamente la nostra percezione di felicità. Un’ altra ricerca ha quindi testato l’ipotesi della cosiddetta U-rovesciata, ovvero che alcune abilità, funzioni, comportamenti migliorano costantemente fino a che una determinata condizione (per esempio la temperatura) non raggiunga un valore soglia, dopo il quale le nostre prestazioni iniziano a calare. Infatti i ricercatori hanno evidenziato come le nostre capacità cognitive sembrano migliorare fino ad una certa temperatura, circa 27 gradi, superata la quale le nostre capacità cognitive tendono quindi a diminuire rapidamente. Tuttavia un più recente studio (2004) della prestigiosa Cornell University ha stabilito che 25 gradi sarebbe la temperatura ottimale per le nostre performance cognitive.
In questo frangente è importante monitorare la temperatura del nostro ufficio. Un ambiente eccessivamente caldo può renderci stanchi, irritabili ed alla continua ricerca della concentrazione, con un conseguente incremento di errori commessi e riduzione della produttività. Già sopra i 25 gradi si può avere una riduzione della produttività fino al 40 o 50% rispetto a chi lavora in condizioni più “fresche”.
Quindi utilizziamo ogni mezzo che abbiamo a disposizione per abbassare la temperatura: condizionatori, ventole, vestiti leggeri, aiutiamoci con cibi freschi e tanta tanta acqua. Prima o poi il caldo finirà.