“Non occorre che tu veda tutta la scala: basta che cominci a salire sul primo gradino” (Martin Luther King).
Oggi vi proponiamo qualche consiglio su come affrontare una delle più grandi piaghe dell’umanità: la procrastinazione.
1. Iniziamo dalle cose semplici
Il primo consiglio (ed il più efficace) è semplicemente quello di iniziare con attività semplici e facilmente gestibili, evitando eccessive preoccupazioni e ansie. E se uno specifico progetto è in cima alla nostra lista di priorità, valutiamo quale parte sembra essere più semplice da realizzare, e iniziamo da quella. Una volta che siamo entrati nel “mood” lavorativo ed abbiamo preso il giusto ritmo, sarà poi semplice passare alle parti più complesse del progetto. Questo consiglio sfrutta appieno l’effetto Zeigarnik (qui potete trovate altre informazioni a riguardo), secondo il quale le attività non completate sono difficili da dimenticare e rimangono ancorate alla nostra mente.
2. Qualsiasi punto va bene pur d’iniziare
Il problema di iniziare dalle cose semplici è che può essere effettivamente difficile sapere da dove/che cosa cominciare: ci potrebbero essere più parti relativamente facili, o potrebbe essere difficile dire quali parti dovrebbe essere fatte prima di altre. Una buona pianificazione potrebbe aiutare a risolvere il problema. Ma attenzione a non pianificare troppo: essa diventerebbe solo un’altra forma di procrastinazione. Quindi se non troviamo velocemente la “parte facile”, sforziamoci di iniziare da un punto qualsiasi del progetto.
3. Attenzione alle nostre stesse scusanti
Procrastinare viaggia di pari passo con lo scusarsi. In ogni momento la nostra mente è in grado di trovare un milione di scuse per rinviare un lavoro. Dal classico “è un brutto periodo”, al “sto aspettando il momento giusto”, passando per il classico “lavoro meglio quando sono sotto pressione”. Tutte balle che ci raccontiamo. Quindi è importante essere consapevoli che esse arriveranno. E chiamare questi pensieri con il loro nome: scuse.
4. Perdoniamoci
Al punto precedente abbiamo parlato di scuse. “E’ troppo difficile”, “Non ho abbastanza tempo”, “Non so se ne vale la pena”. Dopo aver preso consapevolezza della nostra modalità di implementazione scuse, possiamo passare allo step successivo: perdoniamoci. Sembra infatti che perdonarci per il troppo procrastinare permetta di rompere la spirale negativa della procrastinazione. Ci mette in pace con nei stessi, ci fa stare meglio e ci rende più propositivi verso l’attività che dobbiamo realizzare.
5. Valorizzare le attività
Se non diamo abbastanza importanza e valore ad un obiettivo, allora aumentiamo la probabilità che il tentativo di raggiungerlo venga procrastinato. E se non ci preoccupiamo più di tanto di un’attività, è difficile essere motivati. Altre volte invece l’obiettivo da raggiungere non ci piace e abbiamo bisogno di essere super-motivati per riuscire nell’impresa. A volte possiamo tramutare un’attività in un gioco, una sfida, impostando mete e traguardi da raggiungere in un determinato tempo e promettendoci premi se riusciamo a raggiungere i mini obiettivi imposti. Un altro modo per aumentare il valore di un’attività è quello di pensare a quanto ci costerebbe non realizzare il lavoro. Tradurre il lavoro non fatto in soldi effettivi generalmente ci fa rivedere l’attività sotto un’altra ottica, generalmente più dorata…
6. Fenotipo: Procrastinatore
Alcune persone sono nate già col gene della procrastinazione. Se siete una di esse vi riconoscerete in un istante. Siete facilmente distraibili, impulsive e con un basso autocontrollo. Purtroppo cambiare la propria personalità è alquanto complicato e di dubbia realizzazione. Tuttavia possiamo modificare l’ambiente che ci circonda. Togliamo la maggior parte delle distrazioni (mettiamo il cellulare in un cassetto, chiudiamo tutte le pagine facebook e/o stacchiamo la connessione internet per blocchi di 20-30 minuti… altri consigli li trovate qui). Evitiamo di andare alla macchinetta del caffè. Chiudiamo la porta dell’ufficio in modo da evitare colleghi invadenti (vedi anche qui).
7. Successo
Quando ci aspettiamo che un progetto/attività possa essere troppo difficile, troppo impegnativo o troppo lungo per essere completare, allora siamo più propensi a procrastinare. Questo perché quello che vorremmo è riuscire a completare l’attività ed avere successo. Ma spesso non riusciamo a vedere una qualche forma di successo a breve termine, e le aspettative, anche a lungo termine, sembrano annebbiate e poco chiare. Ma il paradosso è che per avere (ed imparare ad avere) successo bisogna almeno provarci.
8. Pensiamo in maniera concreta
Quando si sta per iniziare su un compito, è molto meglio pensare ai passi concreti che si sta per prendere, piuttosto che obiettivi astratti e di idee vaghe (seppur stimolanti e suggestive). Farò, dirò, scriverò suonano molto meglio che vorrei, direi, scriverei… Pensare in maniera concreta aiuta ad iniziare un’attività. Il resto poi viene da sé.
9. Evitiamo di fare affidamento solo sulla nostra memoria
A volte la procrastinazione è più la conseguenza di effettive dimenticanze che qualcosa di intenzionale (dimenticando per un attimo il buon vecchio Freud). Ma alla fallacia della nostra memoria si può facilmente porre rimedio scrivendo. Sia essa un agenda, post-it appesi sul monitor del computer, il calendario di google o dello smartphone con tanto di sveglia per ricordarci gli eventi, ci sono tante soluzioni per evitare di fare affidamento sulla nostra memoria. Almeno fino a quando non avremmo allenato abbastanza la nostra mente a ricordare, formando abitudini che si consolidano col tempo.
10. Evitiamo di pensare troppo (e male)
Più pensiamo, più aumenta il rischio che insorgano dubbi sul modo con cui approcciare/realizzare un’attività. E i dubbi hanno lo spiacevole vizio di causare la procrastinazione. Ma come affrontare i dubbi? Un metodo paradossale è quello di cercare di mettere in dubbio i nostri dubbi. Per esempio scuotendo la nostra testa mentre il pensiero intreccia e diventa sempre più negativo e ingarbugliato. Può sembrare infantile, ma secondo una ricerca scientifica esso può aiutare per persone cronicamente dubbioso e incerte. Altri pensieri pericolosi sono il classico “tutto-o-niente”, la visione catastrofica delle cose e l’avere aspettative eccessivamente elevate. Cerchiamo di evitare di sprecare energie mentali per nulla. Usiamole piuttosto per iniziare la nostra attività.