Dalla disparità alla parità di genere nei contesti aziendali: tra consapevolezza e ambivalenza

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Dalla disparità alla parità di genere nei contesti aziendali: tra consapevolezza e ambivalenza

Dalla disparità alla parità di genere nei contesti aziendali

Nel panorama attuale, la parità di genere rappresenta non solo un valore etico e sociale, ma anche un elemento strategico fondamentale per il successo e la resilienza delle organizzazioni. Durante un recente incontro organizzato da LAM Consulting, si è affrontato il tema della disparità di genere nei contesti aziendali, partendo da un caso reale e dalle testimonianze di esperti come Monica Giannoni e Paolo Lanciani. In questo articolo, analizziamo nel dettaglio i temi trattati, offrendo spunti e strumenti per HR manager, CEO, direttori commerciali e dirigenti, con l’obiettivo di promuovere ambienti di lavoro più inclusivi e consapevoli.


Il Contesto: Perché Parlare di Parità di Genere in Azienda

L’incontro si è aperto con un caloroso benvenuto e l’introduzione del tema “Dalla disparità alla parità di genere nei contesti aziendali”, sottolineato dal sottotitolo “Tra consapevolezza e ambivalenza”. Questi due concetti – consapevolezza ed ambivalenza – sono alla base di una riflessione profonda sulle dinamiche relazionali e comunicative che, spesso, replicano in ambito professionale modelli culturali consolidati.

Le esperienze personali e professionali dei relatori hanno fornito una panoramica articolata: Monica Giannoni, con un background accademico e un percorso che spazia dalla formazione alla pratica sul campo, e Paolo Lanciani, che ha vissuto in prima persona il percorso di crescita e di consapevolezza sulle dinamiche di genere, offrono due punti di vista complementari e indispensabili per comprendere come tali dinamiche influenzino le interazioni quotidiane anche negli ambienti di lavoro.


Testimonianze e Riflessioni: un caso esemplificativo di disparità di genere

Durante l’incontro, è stato raccontato un episodio che ha fatto scaturire numerose riflessioni. In una tavolata tra amici, una donna, nel raccontare un’esperienza artistica, è stata ripetutamente interrotta dal suo compagno. Queste interruzioni, pur non essendo caratterizzate da aggressività manifesta, hanno evidenziato una dinamica sottile di svalutazione e di sminuizione del contributo femminile.

I relatori hanno sottolineato come, in tali contesti, spesso il disagio non venga espresso apertamente dalla persona interessata, a causa di un condizionamento sociale che porta a minimizzare o giustificare comportamenti inappropriati. La difficoltà di intervenire – sia in quel preciso momento che in seguito, come alleati o interlocutori – si configura come una sfida per tutti, uomini e donne, che operano in ambito professionale.


Dinamiche comunicative e modelli culturali

Uno degli aspetti centrali emersi riguarda il fenomeno del mansplaining e, più in generale, delle dinamiche comunicative in cui si evidenzia una disparità di potere tra uomini e donne.

I relatori hanno spiegato che, talvolta, il fatto che un interlocutore maschile interrompa o sminuisca il contributo di una collega non si riduce semplicemente a una questione di competenze o conoscenze. È invece il risultato di un profondo condizionamento culturale che assegna ruoli e privilegi differenti in base al genere. Ad esempio, l’atteggiamento dell’uomo che, assumendo automaticamente una posizione di maggior competenza, interrompe una donna, mette in luce come il vissuto e le aspettative sociali influenzino il modo in cui vengono percepite e valorizzate le opinioni.

Questa dinamica non si esaurisce nei confini della sfera privata, ma si ripercuote anche in ambito lavorativo. Negli ambienti aziendali, tali comportamenti possono compromettere la collaborazione, la fiducia reciproca e, in ultima analisi, l’efficacia del team. Per questo motivo, diventa essenziale promuovere una cultura della comunicazione rispettosa e consapevole.


Strumenti e Strategie per abbattere la disparità di genere e per favorire la parità di genere nei contesti organizzativi

1. Consapevolezza e Formazione

Il primo passo è acquisire consapevolezza. I dirigenti e i responsabili HR devono investire nella formazione che aiuti a riconoscere e comprendere le dinamiche di genere, sia a livello individuale che collettivo. Workshop, seminari e sessioni di coaching mirate possono aiutare a decostruire stereotipi e a favorire un ambiente dove ciascuno possa esprimersi liberamente senza timore di essere sminuito.

2. Ruolo degli Alleati

Un punto cruciale emerso durante l’incontro riguarda il ruolo degli alleati. L’uomo, in particolare, ha la responsabilità di ascoltare, riconoscere e, se necessario, intervenire in situazioni in cui si assiste a dinamiche di sminuimento o interruzione ingiustificata. L’intervento non deve essere punitivo, ma costruttivo: può consistere nel condividere il proprio vissuto, nel chiedere un confronto privato o nel sollevare, in un contesto adeguato, il tema del rispetto reciproco.

3. Cultura della Diversità e dell’Inclusione

Integrare la parità di genere all’interno della strategia aziendale significa anche valorizzare la diversità. Le aziende che adottano politiche inclusive tendono a creare ambienti di lavoro più dinamici e innovativi, dove le diverse prospettive si integrano per generare soluzioni più efficaci. Tale approccio va supportato da strumenti di valutazione e monitoraggio che aiutino a identificare le aree critiche e a misurare i progressi nel tempo.

4. Ruoli e Responsabilità Chiare

Un’altra strategia consiste nel definire ruoli e responsabilità in modo chiaro, sia nella comunicazione interna che nei processi decisionali. Stabilire linee guida e codici di comportamento condivisi aiuta a prevenire situazioni di ambiguità e a garantire che ogni membro del team sappia come e quando intervenire in situazioni di squilibrio relazionale.


Lavoro individuale e collettivo: una sfida da affrontare insieme la disparità di genere nei contesti organizzativi

Un punto di riflessione emerso durante l’incontro riguarda la necessità di un percorso di crescita sia individuale che collettivo. La consapevolezza di sé è il primo passo per poter contribuire a creare una cultura organizzativa più equa. I leader devono mettersi in gioco, ascoltando attivamente il vissuto dei propri collaboratori e promuovendo momenti di confronto in cui le esperienze personali possano diventare fonte di insegnamento per l’intero gruppo.

Come affermato dai relatori, la sfida non riguarda solo l’intervento nel momento critico, ma la capacità di instaurare un dialogo continuo che permetta di affrontare e superare i pregiudizi radicati. Solo così si potrà costruire una realtà aziendale in cui il rispetto reciproco e la valorizzazione delle diverse esperienze diventino elementi portanti del successo organizzativo.


Conclusioni: verso una nuova cultura aziendale

L’incontro “Dalla disparità alla parità di genere nei contesti aziendali: tra consapevolezza e ambivalenza” ha offerto numerosi spunti di riflessione e strumenti pratici per affrontare le dinamiche di genere nel mondo del lavoro. Le testimonianze di Monica Giannoni e Paolo Lanciani, unite alle riflessioni di Andrea Magnani, evidenziano come la parità di genere non debba essere vista solo come un obiettivo etico, ma come una leva strategica per il miglioramento della comunicazione, della collaborazione e, in definitiva, delle performance aziendali.

Per HR manager, CEO, direttori e manager, il messaggio è chiaro: investire nella formazione, promuovere una cultura inclusiva e agire da alleati attivi sono passi fondamentali per superare stereotipi e costruire ambienti di lavoro in cui ogni voce possa essere ascoltata e valorizzata.

Il percorso verso la parità è una sfida che richiede impegno continuo e collaborazione: solo insieme, con consapevolezza e apertura al cambiamento, possiamo trasformare le dinamiche relazionali e culturali, creando aziende più forti, resilienti e innovative.


LAM Consulting continua a promuovere questi temi attraverso iniziative formative e momenti di confronto, convinta che il cambiamento parta dal riconoscere e valorizzare le diversità all’interno delle organizzazioni. Un invito a riflettere, agire e, soprattutto, a costruire insieme il futuro del lavoro.