Diverse volte abbiamo affrontato il tema della felicità al lavoro e di come i singoli individui possono cercare di mettersi nelleposizioni ed attitudini migliori per vivere felicemente la propria esperienza lavorativa. Tuttavia molto spesso le organizzazioni ci mettono del loro per rendere difficile la vita ai propri lavoratori. E qui di seguito presenteremo 8 fattori legati alla felicità e al benessere lavorativo spesso ignorate dalle organizzazioni e che, con poco sforzo, potrebbero essere modificate a vantaggio del lavoratore e, di conseguenza, a vantaggio della produttività aziendale.
1 – Lasciare un po’ di controllo
Le persone hanno bisogno di sentire di avere un po’ di controllo sulla loro vita e attività lavorativa. Chi sente di non avere alcuna autonomia vive il lavoro come insoddisfacente e molto stressante. Quando si organizza e pianifica il lavoro e le varie mansioni, ricordiamoci di lasciare ai lavoratori un po’ di controllo, anche se relativamente limitato: saranno più felici, meno stressati e produttivi.
2 – Risolvere i piccoli problemi
La macchina del caffè è fuori servizio? La stampante è vecchia e si inceppa ogni tre giorni? Nel sito aziendale il nostro numero di telefono è stato scambiato con quello dell’ufficio informazioni e riceviamo 10 chiamate errate all’ora? Piccole cose direte. Ma in realtà siamo estremamente sensibili ai “piccoli” problemi quotidiani, che si sommano diventando un unico, grande problema. Preferiamo compiti difficili e complessi all’imbatterci in fastidiosi problemini. Bisogna subito intervenire per sbarazzarsi di questi fastidi.
3 – Divario retributivo
Maggiore è il divario tra quello che guadagnano e quello che pensiamo di meritare, meno saremo felici. A volte però il problema è il metro di paragone: ci confrontiamo con collegi dello stesso ufficio o di un’altra azienda? Della stessa aree o di città diverse? Sicuramente creare grandi differenze di stipendio all’interno della stessa azienda può creare conflitti, gelosie, malessere. A meno che non siano chiari, trasparenti e soprattutto meritocratici i diversi criteri di retribuzione.
4 – Sentirsi realizzati
Per sentirsi felici nel lavoro, molti di noi hanno bisogno di percepire di star facendo qualche progresso personale e professionale. In alcuni lavori questo è più facile da individuare e percepire, in altri meno. Soprattutto quando siamo parte di un ingranaggio molto più grande di noi, e sembra che la nostra attività abbia relativamente poco valore. Per questo sono importanti i feedback (vedi punto 5).
5 – Feedback
Quando si tratta di notizie sul lavoro, nessuna notizia è mai una cattiva notizia. Ottenere un feedback negativo può essere doloroso, ma almeno ci permette di capire dove possiamo migliorare. D’altra parte, sicuramente una buona dose di feedback positivi può aumentare la nostra autostima. Il giusto feedback può contribuire a soddisfare i nostri bisogni di realizzazione.
6 – Cercare (e creare) complessità e varietà
Come accennato nel punto precedente, le persone generalmente trovano più soddisfacente il lavoro quando esso è variegato e abbastanza complesso da essere vissuto come una sfida (ma alla nostra portata). Lavori estremamente semplici e ripetitivi annoiano. Ovviamente ci sono mansioni che sono semplici e monotone per definizione. Quindi potrebbe risultare utile far ruotare ciclicamente le mansioni tra i lavoratori.
8 – Supporto organizzativo
I lavoratori si lamentano spesso che i loro capi comunicano poco circa la direzione generale della società. Vogliono sapere che la loro organizzazione si sta prendendo cura di loro, e che il loro lavoro ha un impatto su tutta l’organizzazione. Quando le persone percepiscono un maggiore supporto organizzativo, esse più felici con il loro lavoro. Quindi le organizzazioni devono creare un sistema semplice ma continuo di comunicazione con i propri lavoratori.