Lo stress da lavoro, spesso dovuto a sovraccarico di lavoro, burnout, manager e colleghi oppressivi, può portare a conseguenze estremamente negative per la nostra salute, come pressione alta, problemi cardiaci, attacchi di panico, depressione, ecc…
In un recente libro dal titolo “Is Work Killing You? A Doctor’s Prescription for Treating Workplace Stress” (“Il lavoro ti stà uccidendo? Prescrizioni di un dottore per trattare lo stress da lavoro”), il Dr. David Posen ha raccolto alcuni importanti suggerimenti e idee che i lavoratori, i loro manager e le aziende possono utilizzare per ridurre il livello di stress generale.
Secondo il Dr. Posen, le tre principali cause dello stress da lavoro sarebbero volume, velocità e abusi. Con volume egli intende il lavorare per troppe ore, con conseguente riduzione di sonno,peggioramento della salute e abbassamento della propria qualità di vita. Velocità fa invece riferimento al fatto che negli ultimi anni c’è stato un’esponenziale aumento dell’uso di nuove tecnologie nel posto di lavoro, che hanno si velocizzato molti processi (pensiamo solo alle mail rispetto ai vecchi fax o alle lettere), ma portando come conseguenza un aumento delle richieste da soddisfare, compiti da completare, delle aspettative, scadenze sempre più ravvicinate, ecc…
Gli abusi sono invece legati alle situazioni di bullismo, molestie e giochi politici presenti nel nostro lavoro. Basta che in un ambiente di lavoro sia presente una persona scontrosa e prepotente per tormentare decine di lavoratori. E considerata la crisi economica (e il particolare sistema-lavoro italiano) risulta estremamente difficile cambiare lavoro. E così, per evitare conseguenze peggiori, le persone evitano anche di lamentarsi, “ingoiando il rospo”, e subendo in silenzio.
Secondo il Dr. Posen è importante identificare la sorgente del nostro stress. Che sia il nostro capo, delle scadenze imminenti, dubbi sulle nostre capacità, dobbiamo cercare di capire qual è la causa prima del nostro disagio. Dargli un nome, un volto, uno spazio e un tempo. Senza questa consapevolezza, è realmente difficile trovare il modo di affrontare lo stress.
Un altro fondamentale elemento è il prenderci cura di noi, partendo dal “riposo”. Per esempio prendendoci 5-10 minuti di stacco ogni tanto, andando in pausa pranzo (evitando di mangiare davanti al nostro computer), facendo sport e andando in vacanza. Quest’ultimo punto sembra banale, ma negli USA si stima che ogni anno non vengano utilizzati 424 milioni di giorni lavorativi pagati. Un altro consiglio è quello di ridurre il consumo di caffeina (caffè, bibite) e teina, che alimentano il sistema fisiologico legato allo stress.
E’ estremamente importante che le persone si prendano cura di sé stesse, perché le persone in salute mentale e fisica funzionano meglio e lavorano meglio. E lavorare 40 ore settimanali ad alta produttività è più efficiente che lavorare 50 ore ma meno concentrati. E aumentando ulteriormente le ore di lavoro, spesso si verifica addirittura un peggioramento dei risultati.
Da questo punto di vista è importante che anche i manager e i dirigenti si interroghino su quali sono i problemi presenti nel posto di lavoro. Troppe ore? Troppo carico di lavoro? Problemi di comunicazione tra livelli? Capire cosa non va e il primo passo per trovare una soluzione. E rendersi anche conto che spesso il comportamento dei manager stessi può essere un fattore di stress: il mandare mail la domenica, lavorare fino a tarda ora, pranzare davanti al proprio monitor fa si che i dipendenti e i collaboratori si sentano in dovere di fare altrettanto, non permettendogli mai di rallentare e staccare.
Meno stress, maggior benessere, maggior felicità e produttività. Suona bene, no?