Secondo Daniel Goleman un leader efficace non deve disporre solamente di capacità intellettuali, ma deve avere consapevolezza di sé, saper gestire le proprie emozioni, comprendere i sentimenti degli altri, saper curare le relazioni interpersonali e, soprattutto, saper creare risonanza.
La risonanza è la capacità del leader di orientare le emozioni del gruppo in senso positivo, facendo emergere il meglio di ciascuno, permettendo al gruppo di muoversi all’unisono con l‘entusiasmo e l’energia del capo. Quanto maggiore è la risonanza tra le persone, tanto meno statiche saranno le loro interazioni. Quindi, secondo Daniel Goleman, per un leader, creare risonanza significa innescare una serie di sentimenti positivi nel gruppo di persone che dirige.
I leader efficaci sono in sintonia con i sentimenti delle altre persone e le indirizzano in una direzione emotiva positiva. Essi parlano autenticamente dei propri valori, orientamenti e priorità e creano risonanze con le emozioni della gente circostante. Il ruolo del leader non è solamente legato al profitto e alle strategie, ma è anche quello di gestire e diffondere le emozioni Saper creare risonanza è un fatto naturale per le persone con un buon livello di intelligenza emotiva (consapevolezza di sé, autogestione, consapevolezza sociale e gestione delle relazioni).
Nel libro Primal Leadership (Goleman, Boyatzis e McKee, 2002) Daniel Goleman spiega come si possa creare risonanza in sei diverse maniere, che portano poi a sei diversi stili di leadership. In genere un leader è veramente valido ed efficace quando è elastico e in grado di cambiare lo stile a seconda della situazione e delle circostanze.
Il leader visionario è un leader che crede nella sua vision e riesce a spostare il gruppo verso un sogno comune: è empatico, ispira il gruppo, spiega come e perché gli sforzi della gente contribuiscono al sogno. Per questo motivo questo stile di leadership è utile soprattutto nei momenti nei quali l’azienda è chiamata ad affrontare cambiamenti radicali o quando è necessaria una direzione chiara.
Il leader formatore è un leader che ascolta, consiglia, incoraggia, delega, aiuta i singoli individui del gruppo a riconoscere i propri punti di forza e di debolezza e collega i loro desideri agli obiettivi aziendali. È questo uno stile di leadership particolarmente utile a motivare gli altri e a migliorare le prestazioni con la costruzione di capacità a lungo termine.
Il leader affiliato è un leader che mira a creare armonia, a risolvere conflitti e problemi puntando sull’amicizia e sul morale. Questo stile è particolarmente utile per rafforzare connessioni, in periodi di forte stress o in caso di spaccature nel gruppo.
Il leader democratico è un leader che punta ad ottenere collaborazione, che sa ascoltare e favorisce il lavoro di gruppo. È uno stile di leadership, questo, che cerca di ottenere partecipazione e sfrutta gli input provenienti dal gruppo stesso.
I quattro stili di leadership appena presentati sono considerati efficaci e possono creare un clima favorevole all’interno dell’azienda. Goleman, però, descrive altri due stili di leadership, autoritari ed utili solo per periodi di tempo breve e in situazioni del tutto particolari.
Il leader regolatore del ritmo è un leader impaziente, particolarmente stimolato al successo, orientato a raggiungere determinati risultati e numeri a discapito della collaborazione. Risulta efficace, per brevi periodi, nel settore delle vendite e con un team motivato e competente.
Il leader comandante è un leader capo, che impartisce ordini, verifica e controlla le attività. E’ minaccioso, crea dissonanze, contamina l’umore di tutti. Questo stile può risultare utile in periodi di grave crisi, di cambiamenti radicali o in periodi nei quali occorre risolvere urgentemente dei problemi. Utilizzato soprattutto in ambiente militare.