La Positività alla Base del Successo

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Molte persone, aziende, istituzioni, credono che il successo porti alla felicità. Essi tendono a seguire la formula: tanto lavoro → maggior successo → maggior felicità. Purtroppo (o per fortuna) la ricerca negli ultimi dieci anni ha evidenziato come questa formula sia sbagliata.

In questo brillante e divertente Ted Talk, Shawn Achor, ricercatore e consulente per aziende, enti e scuole, vincitore di dozzine di premi come insegnante alla Harvard University, ci spiega il perché. Ed il perché risiede nel fatto che il nostro mondo “esterno” può predire solo una piccola percentuale del nostro successo, mentre il restante il 90% del nostro successo dipende dal modo il cui “processiamo” il mondo e gli eventi ella nostra vita. Non solo, solo il 25% del nostro successo dipende dalla nostra intelligenza, il 75% dipende invece dal nostro ottimismo, dalla rete di sostegno sociale e dalla capacità di gestire le nostre risorse e lo stress in modo positivo. E le persone “felici” riescono meglio nell’ambiente di lavoro (e, di conseguenza, anche le loro aziende): sono più brave a tenersi il loro lavoro, producono di più, sono più veloci ed accurati, sono maggiormente resilienti, soffrono meno di burn-out, cambiamo lavoro più raramente, hanno stipendi più elevati. Ma la cosa interessante è che Shawn spiega come “imparare” ad essere felici. Perché imparando ad essere felici ora saremo in grado di lavorare più duramente, in modo più intelligente ed efficace. E la nostra felicità può essere allenata come si allena il nostro corpo, “ricalibrando” il nostro cervello a vedere le cose in un’ottica positiva. Ma come?

Shawn presenta un interessante esercizio. Per 3 settimane oggi giorno proviamo a scrivere 3 nuove cose per cui siamo grati, teniamo un diario segnandoci una cosa positiva accaduta durante il giorno, facilitiamo il benessere con dell’esercizio fisico, facciamo un atto di gentilezza casuale almeno una volta al giorno, scriviamo almeno una mail al giorno ringraziando o elogiando qualcuno che fa parte del nostro network sociale. Alla fine di questo periodo la nostra percezione del mondo “inizierà” dal positivo e non dal negativo. Provare per credere.