La gratitudine è un sentimento di affetto e riconoscenza verso chi ci ha portato un beneficio, associato alla disponibilità a ricambiare il comportamento. Questo sentimento, potente ed estremamente importante, viene però spesso sottovalutato nelle realtà aziendali.
Secondo la giornalista Lisa Evans, è importante che la gratitudine entri a far parte della cultura organizzativa. E non legata a rare occasioni sociali, quali Natale, compleanni o pensionamenti. La gratitudine dovrebbe essere alla base della cultura di un’azienda.
In questo articolo la Evans descrive alcune interessanti situazioni a riguardo. Ad esempio una stazione sciistica americana, la Bristol Mountain, ha da poco iniziato un programma aziendale chiamato “angelo della neve”. Il programma consiste nel dare una card di un “angelo di neve” a qualsiasi ospite o membro del personale che compie un atto di gentilezza, come per esempio pulire la neve dal parabrezza del vicino di parcheggio, aiutare sciatori caduti o in difficoltà, raccogliere e restituire equipaggiamento, carte di credito o beni di altri ospiti. La card è un semplice ringraziamento. E’ un simbolo di gratitudine. La reazione degli ospiti e del personale all’iniziativa è stata entusiasta. Le persone hanno iniziato a compiere atti di gentilezza, che piano piano sono diventati la norma. Creando un clima estremamente caldo e piacevole per ospiti e personale, con conseguente incrementando anche degli affari.
La Seattle Brown Paper, una società americana che si occupa di rivendita di biglietti a prezzi equi, incentiva i suoi 85 dipendenti a fare del volontariato, offrendo loro 40 ore all’anno stipendiate (stesso stipendio) da dedicare ad attività per la comunità. L’obiettivo dell’azienda è riuscire ad instillare una cultura del volontariato nei propri dipendenti, la quale permette di farli crescere come individui, rendendoli migliori, più sicuri, e farli sentire parte di qualcosa di più grande che la mera azienda. Ma questo ha portato anche ad un miglioramento aziendale, infatti i dipendenti sono dipenditi più cooperativi, più efficienti, più empatici con i clienti.
Quindi creare una cultura organizzativa basata sulla gratitudine e la generosità porterebbe a diversi effetti che, non solo a breve ma soprattutto a lungo termine, incrementa il business e rende una azienda solida e duratura. Questa cultura infatti impatta su alcuni fondamentali elementi per ogni organizzazione:
– Migliora l’umore del personale. Fare atti di generosità ci fa bene. Ci rende più felici, con la conseguenza di essere più creativi ed ispirati, creativi, resilienti e pronti ad affrontare e risolvere ogni difficoltà.
– Incoraggia il lavoro di squadra. Facilita il lavoro di collaborazione. Alimenta la curiosità verso gli altri, rende più facile lo scambio di informazioni, riduce i conflitti interni e favorisce la soluzione rapida di problemi.
– Migliora la reputazione dell’organizzazione. Che viene vista non più come un’azienda che punta solo al mero guadagno, ma che ha valori e cultura, facendola percepire come sicura ed affidabile. E aumentandone la visibilità.
– Fidelizzazione dei dipendenti. Non solo il personale, ma anche l’umore dei clienti migliora. Un cliente che vede un clima caldo in un’azienda, un clima di aiuto e collaborazione, è più incline a tornare e a parlarne bene ad amici e conoscenti. E piacevole percepire di non essere prettamente un cliente da servire, ma una persona con un bisogno/problema/richiesta e che l’azienda sarà felice di aiutarci e consigliarci, e non solo spennarci.