È un momento di crisi generale, non solo dei mercati ma anche della fiducia delle persone.
Se in un settore commerciale molte aziende chiudono, qualcuna sopravviverà e si prenderà anche i clienti dei concorrenti ‘defunti’. Da questa selezione naturale emergerà chi ha saputo trasformare la crisi economica in un’opportunità.
Come si trasforma in realtà questo motto già sentito? Attivando un comportamento strategico: proprio mentre tutti si perdono nell’operatività per arrancare a fine mese, vince chi si ferma; chi guarda alla visione d’insieme; chi getta uno sguardo nel futuro e legge il presente in modo diverso. Ed ecco allora una serie di piccole azioni che possono radicalmente cambiare il prossimo futuro a chi si concede il tempo di metterle in opera.
Prima di mobilitare risorse nel presente, guardiamo a dove stiamo andando. Prima di occuparci del futuro del business, occupiamoci del futuro della nostra vita. Cosa vogliamo veramente realizzare, con chi, con quale tipo di persone vogliamo passare veramente il nostro tempo, cosa vogliamo possedere in termini sia materiali che esperienziali? Chi vogliamo veramente essere? Come vogliamo che sia il nostro business perché possa allinearsi con il quadro che abbiamo appena individuato? Se falliamo in questo allineamento, passeremo il 75% della nostra vita da svegli in modo non autentico.
Ora scendiamo nel dettaglio. Cosa deve accadere concretamente per poter dire che abbiamo realizzato il nostro sogno professionale? Come si riflette questo sogno nelle statistiche e nei fattori misurabili: quanti clienti, quanti dipendenti, quanto fatturato? E nelle dimensioni qualitative: che tipo di collaboratori, che tipo di clienti ecc.?