Oggi vi propongo un interessante articolo che ho trovato sul New York Times su benessere e produttività. L’articolo inizia così: “Pensiamo un momento alla nostra tipica giornata di lavoro. Ci svegliamo stanchi? La prima cosa che facciamo, prima ancora di alzarci dal letto, è controllare le e-mail? Saltiamo la colazione o prendiamo qualcosa per strada di corsa mentre andiamo al lavoro? Pranziamo nella nostra scrivania con gli occhi fissi sul nostro pc? Passiamo da una riunione ad un’altra, senza prenderci qualche pausa? Non riusciamo a tenere il passo rispetto alla mole di mail che ci sommerge ogni giorno? Usciamo dall’ufficio molto più tardi dell’orario che ci eravamo prefissati, e una volta arrivati a casa sentiamo il bisogno di controllare la nostra posta elettronica?
Sono sempre di più le persone che ogni giorno devono destreggiarsi tra un crescendo di richieste di varia natura (lavoro, società, famiglia), vivendo ad un ritmo frenetico e a tratti insostenibile. Sembra paradossale, ma il miglior modo per riuscire a fare di più è quello di dedicare più tempo a fare di meno. Un numero sempre più crescente di ricerche, provenienti da diversi settori disciplinari, stà mettendo in luce come fare attività fisica e sonnellini pomeridiani, vacanze più frequenti, maggior numero di ore di sonno notturno, maggior tempo trascorso fuori dal proprio ufficio, permettono di migliorare non solo la propria salute e il proprio benessere, ma anche produttività e performance lavorative!”
Ebbene, in questo blog avevano già parlato di come vacanze più frequenti (vedi qui), un sonno migliore (vedi qui), più tempo trascorso fuori dall’ufficio incidessero significativamente sulla nostra produttività.
Nell’articolo del New York Times si sottolinea un interessante aspetto: quando siamo sommersi di “cose da fare” la nostra risposta è generalmente investirci più tempo (con diminuzione del tempo dedicato alla famiglia, al proprio benessere,ecc..) ed energia. Più di un terzo dei dipendenti, per esempio, a pranzo mangia regolarmente alla scrivania. E oltre il 50% dei lavoratori generalmente lavora durante le proprie vacanze. E la cultura aziendale inoltre tende a premiare quei lavoratori che lavorano tanto, spendendo tante ore davanti al proprio computer, senza interruzioni. Ma questo elevato ammontare di ore di lavoro non rende automaticamente questi lavoratori come i più produttivi. Inoltre tempo ed energia tendono ad esaurirsi, ma con una differenza: l’energia è rinnovabile, ovvero può essere rapidamente “ricaricata”, mentre il tempo no (vedi anche questo nostro articolo sul tempo).
L’articolo riporta, inoltre, come diversi studi abbiamo evidenziato che dormire poco (meno di sei ore a notte) è associato con un elevato burn-out da lavoro, mentre una ricerca di Harvard ha calcolato che la deprivazione da sonno costa alle società americane circa 63,2 miliardi dollari l’anno in produttività. E se per tanti motivi si fa fatica a dormire 8 ore durante la notte (perché siamo pendolari, per la famiglia, perché ci prendiamo cura del nostro piccolo neonato o di un anziano parente) ci si può affidare alla vecchia “siesta”: un sonnellino pomeridiano ha gli stessi effetti di 8 ore di sonno nel migliorare la performance lavorativa.
E venendo alle vacanze, la società Ernst & Young ha realizzato una ricerca interna tra i propri dipendenti scoprendo che per ogni 10 ore di vacanza i dipendenti migliorano dell’8% le loro prestazioni a fine anno. Ma, paradossalmente, uno studi condotto da Harris Interactive ha riportato come negli USA ogni lavoratore ha una media di 9,2 giorni di ferie non utilizzati nel 2012 (50% di incremento rispetto ai 6,2 giorni non utilizzati nel 2011).
Anche se sembra un concetto controproducente, e totalmente distante dalla cultura lavorativa del “più è meglio”, molte prove scientifiche stanno dimostrando come la produttività sia fortemente associata al nostro livello di energia, che a sua volta è associato al nostro stato di salute e benessere. Quindi prendiamo più tempo per noi, dormiamo di più, andiamo più spesso in vacanza, ridiamo, facciamo attività sportiva. Produrremo di più e saremo più felici. Non suona male.