Pensiamo per un attimo ai nostri migliori amici. La maggior parte delle volte i nostri amici più stretti sono persone che abbiamo conosciuto da ragazzi, vicini di casa, compagni di scuola. Ma avete mai pensato che il vostro collega di lavoro potesse essere/diventare il/la vostro/a migliore amico/a?
Dai risultati di un indagine appena pubblicata dalla compagnia telefonica britannica O2 su un campione di 2000 persone, condotta in collaborazione con la Samsung, sembra che le nostre relazioni di amicizia stiano cambiando. Sembra infatti che quasi un terzo degli intervistati abbia incontrato il/la proprio/a migliore amico/a non sui banchi di scuola o su un campetto sportivo, ma sul posto di lavoro. Relazioni nate davanti alla macchina del caffè, in mensa, nelle riunioni di lavoro o semplicemente scambiando qualche battuta durante le ore lavorative. E da questo semplice inizio si instaura una relazione sempre più forte. E questa percentuale (27%) è sorprendente, basti pensare che il 33% delle persone dichiara di aver conosciuto il proprio migliore amico da bambini o in adolescenza, durante gli anni di scuola.
Solo una persona su dieci ha creato forti legami durante l’università, mentre il 4% degli intervistati ha creato una forte relazione di amicizia in vacanza. Infine un misero tre percento del campione ha dichiarato di aver stretto legami importanti attraverso lo sport, la musica ed altri hobby mentre solo l’1% ha mantenuto forti legami con il proprio compagno di casa.
Tornando al dato iniziale, il 27% delle persone stringe profondi legami di amicizia all’interno del posto del lavoro con i propri colleghi fi. Questo dato è in crescita rispetto agli anni passati, e ci possono essere diverse spiegazioni a riguardo:
– passiamo più tempo con i nostri colleghi di lavoro che con la nostra famiglia e amici;
– spesso ci portiamo il lavoro anche a casa, e siamo in costante contatto con i nostri colleghi (mail, SMS; telefonate) per lunga parte della giornata, anche fuori dall’ufficio;
– è in aumento il tempo di percorrenza medio per raggiungere il posto di lavoro; questo fa si che si riduca il nostro tempo per uscire amici di vecchia data o per fare attività extralavorative che ci potrebbero permettere di conoscere altre persone;
– l’ambiente di lavoro non è soltanto un luogo dove condividiamo spazi e ritmi di vita, ma è un posto carico di emozioni, a volte negative e a volte positive, e la condivisione di emozioni è uno dei collanti più forti che la nostra mente utilizza per creare forti legami.
Sicuramente i dati riportati da questa indagine vanno visti anche nell’ottica dei cambiamenti dovuto alla modernizzazione del mercato del lavoro. Infatti si registra un aumento delle persone che cambiano città, regione o addirittura stato per lavoro. Nell’era della globalizzazione è sempre più difficile trovare un posto di lavoro esattamente nella propria città (e se pensiamo al numero di piccoli paesi presenti in Italia questa difficoltà cresce ulteriormente) o dove si è studiato. Seppur le nuove tecnologie (videofonini, skype, mail, ecc…) ci vengono incontro nell’affrontare questa lontananza, la distanza fisica rimane comunque un forte scoglio per mantenere le più strette ed intime relazioni. Inoltre siamo troppo occupati a lavorare per riuscire a mantenere in piedi vecchie relazioni, che richiedono tempo ed energia. E’ molto più “semplice” andare a farsi un aperitivo con il collega di scrivania appena usciti dal lavoro che organizzare un uscita con amici che magari vivono in altri paesi.E il luogo di lavoro diventa la nuova “piazza”, la nuova “scuola”, cioè il luogo dove trascorriamo la maggior parte del tempo e dove, volenti o nolenti, viviamo e proviamo la maggior parte delle emozioni e dei sentimenti.
E voi? Vivente il vostro ambiente lavorativo come qualcosa di separato dalla vostra vita personale? E la maggior parte delle vostre amicizie e legami più stretti vengono dal mondo del lavoro o da altri ambienti sociali?