Secondo Erik Barker del TIME, ci sarebbero sette trucchi che possiamo utilizzare per risultare più interessanti agli occhi (e alle orecchie) degli altri.
1) Cerchiamo di non essere noiosi. Il primo consiglio sembra banale, ma non lo è. Perché molto spesso tendiamo ad annoiare gli altri, senza minimamente rendercene conto. Seguendo il consiglio dello scrittore Scott Adams, cerchiamo di essere “brevi e positivi”. Invece di lamentarci e divagare, cerchiamo di stare “sul pezzo” e con un pizzico di “ottimismo” e serenità. Le persone sorridenti vengono raramente percepite come di poca compagnia. Ma se ci capita di parlare un po’ più, monopolizzando la conversazione, basta poco per capire se stiamo annoiando l’altro: se il nostro ascoltatore non ci interrompe mai, non fa nessuna domanda o risponde a monosillabe, forse è giunta l’ora di cambiare argomento e far parlare l’altra persona.
2) Ascoltiamo gli altri. Mentre tante persone amano parlare di se stesse (di persona, al telefono, sui social network), i buoni ascoltatori sono quasi una rarità. Quindi facciamo parlare gli altri, ascoltiamoli, e con poche, calibrate parole, possiamo riuscire a fare un’ottima impressione con uno sforzo limitato. E facciamoci caso: molte delle persone che ci piacciono sono spesso quelle che parlano di meno (e ascoltano di più).
3) Parliamo degli interessi dell’altra persona. Spesso si fa fatica a trovare un argomento di conservazione che sia interessante per il nostro interlocutore. Si può superare questo problema semplicemente chiedendo alle persone quello che stanno facendo in quel periodo o quali sono i loro hobby. E poi parlare di questo. Se abbiamo la fortuna di avere un interesse in comune, probabilmente questo ci farà sentire più vicini. Altrimenti mettiamoci in ascolto, facilitando la conversazione con qualche domanda.
4) Avere tre buone storie. Pensiamo un attimo ai comici, o ai grandi parlatori. Raramente parlano a braccio. Molto spesso seguono un canovaccio, hanno una serie di passaggi, battute, citazioni e aneddoti che usano ogni volta adattandoli alla specifica situazione. Allo stesso modo, costruiamoci un bagaglio di belle storie da utilizzare per intrattenere, informare o incuriosire il nostro interlocutore. Ricordiamoci che le persone sono generalmente più interessati a storie su altre persone piuttosto che su oggetti o sulle nuove funzionalità del nostro smartphone. Non per nulla storie drammatiche, gossip, reality, hanno successo cosi ampio (e molto più superiore rispetto ad un documentario sugli ultimi modelli di lavatrici).
5) Non dimentichiamoci il corpo. Essere interessanti non dipende solo da “cosa” diciamo. In larga parte è una questione di “come”. Tono della voce, mimica, distanza interpersonale. La comunicazione non verbale è il principale veicolo di contenuti emotivi. Cerchiamo di sorridere, parlare in maniera calda e appassionata, moduliamo la voce e gestiamo le pause.
6) Scegliamo posti interessanti. Quando parliamo con qualcuno, il contesto influenza sia la qualità che la percezione della nostra conversazione. Parlare in un caffè vecchio e maleodorante, oppure in riva al mare, o in una piazza storica, crea percezioni ben diverse. Quindi se dobbiamo parlare con un cliente, con un partner, ecc…, scegliamo il contesto giusto. E la bellezza ed il fascino del luogo scelto verranno associate, tramite effetto alone, a noi, rendendoci più interessanti.
7) Viviamo una vita interessante. Ricordiamo il tema del Don Chisciotte: se vogliamo essere un cavaliere, dobbiamo agire come un cavaliere. Leggiamo libri, riviste e siti interessanti, guardiamo film e serie televisive di qualità, godiamoci l’arte, la musica d’autore, la natura, facciamoci incuriosire da quello che ci circonda, da quello che non conosciamo, da ciò che non comprendiamo totalmente. Solo così potremo essere davvero interessanti.